Romanzo Tre Fili di Perle

Counselor, scrittrice, educatrice e... poetessa

Il counseling, il mio lavoro

Il counseling, il mio lavoro
Per tutti nella vita come lo è stato anche per me arriva un momento di difficoltà nel quale si ha un bisogno di esternare il proprio malessere.

Queste sono alcune delle problematiche che affronta il consueling

  • Problemi con i figli
  • Una relazione che va a rotoli
  • Problemi sul lavoro
  • Una malattia
Se vuoi approfondire l'argomento, scrivimi con il modulo sottostante
Nome*
Cognome*
Telefono
Email*
Messaggio*
Se desideri iscriverti anche alla nostra newsletter indicaci le tue preferenze:

Il counseling narrativo

Tra gli strumenti nella cassetta degli attrezzi del counselor troviamo uno strumento molto utile soprattutto all’inizio di un intervento di counseling: il counseling narrativo. Perchè è cosi importante raccontarsi?Perché la nostra vita è incessantemente intrecciata alla narrazione, alla storia che raccontiamo e ci raccontiamo, a quella che sogniamo o immaginiamo o ancora di più, che ci piacerebbe narrare. Viviamo immersi nella narrazione ripensando e soppesando al senso delle nostre azioni passate, anticipando i risultati di azioni progettate per il futuro. E’ attraverso la struttura narrativa che riusciamo a costruire il nostro mondo, la nostra realtà. Le responsabilità e finalità della narrazione, celate sotto un’apparente ovvietà, sono proprio quelle di consentire questa  costruzione  e di permetterci di dare significato e forma tanto al mondo in cui viviamo, quanto alla nostra identità in stato di perenne revisione e definizione. Non solo: la narrazione si presenta anche come strumento indispensabile per la creazione della nostra identità, dal momento che, narrando, organizziamo e diamo forma alle nostre conoscenze ed esperienze. La narrazione è essenziale ed esigiamo di padroneggiarla per poterci definire. Narrare non è una scelta, è una necessità a cui  non possiamo sottrarci, perché è l’unico modo per stabilire il nostro  ruolo nel mondo, la nostra  identità e alterità. Senza la capacità di raccontare storie su noi stessi, non esisterebbe una “cosa come l’identità”. Soltanto attraverso il dono della capacità narrativa siamo in grado di produrre un’identità che ci collochi nel mondo e in relazione agli altri. Ed è proprio nei processi relazionali che emerge vivida l’importanza delle narrazioni e la capacità di gestire, orientare e guidare i processi narrativi. Ma il ruolo dell’altro, nel processo di costruzione del racconto della propria vita e della propria identità è un punto cardine per l’essere nel mondo che vive e racconta la propria storia, il proprio sè, il proprio senso.Siamo sempre esposti allo sguardo dell’altro che è in grado, attraverso il contatto con le nostre esperienze, di rivelarci, di scoprirci, di aiutarci a conoscerci, di rifletterci. Ed è qui che subentra la specialità del processo di counseling, che tende proprio ad allargare e approfondire questa visione, valorizzando lo sguardo dell’altro come elemento essenziale per una relazione sana e dialogica, e che tende a supportare l’individuo nel cogliere e significare la propria storia per riuscire a creare una nuova autobiografia, un nuovo significato.  Le competenze narrative del Counseling nella relazione    Nei processi di Counseling, la narrazione (quale strumento dialogico, conoscitivo e comprensivo) riveste un ruolo fondamentale intorno al quale si muove un intero universo di conoscenza, comprensione, elaborazione, supporto, costruzione, dedicato alla creazione e comprensione dell’identità assolutamente inscindibile dal suo ambiente.Il punto focale del counseling è il processo momento per momento, nel qui ed ora, della relazione tra il cliente e il counselor che ha l’obiettivo di costruire un incontro pieno e completo tra le due parti, sviluppando la capacità di instaurare una relazione autentica fondamentalmente caratterizzata dal dialogo: una relazione dialogica, ed è solo nel contesto di una relazione autentica che l’unicità dell’individuo può essere davvero riconosciuta creando le premesse e il contesto per un processo sano, in evoluzione e volto alla possibilità di cambiamento. Insistendo sulla relazione “Io-Tu”, piuttosto che su quella “Io-Esso”, si pone l’accento sulla necessità di arginare il rischio di trasformare l’altro in oggetto, come avverrebbe in quest’ultimo tipo di relazione, per lasciare spazio invece ad una relazione vera tra due persone uniche, in cui entrambe rispettano apertamente la essenziale umanità dell’altro. La capacità del counselor è dunque quella di esortare il cliente ad essere sé stesso il più completamente e pienamente possibile, stimolando l’inscindibilità del linguaggio, del pensiero e della consapevolezza, e consentendo in questo modo al cliente di assumersi la responsabilità del proprio processo di cura essendo attivo in esso. Su questo sfondo il counselor utilizzerà lo strumento narrativo come mezzo di indagine e di costruzione, di cura e di creazione, guidando la narrazione secondo le modalità della relazione “Io-Tu” e non “Io-Esso”. Il racconto non può essere soltanto raccontato, deve anche essere ascoltato. Ciò che viene narrato acquista valore mediante la comprensione dell’ascoltatore. Compito del counselor è quello di captare se dietro la storia raccontata c’è una buona storia, come farebbe con la lettura di un romanzo e lavorare per indirizzare il cliente verso una direzione che gli prometta una vita migliore, e guidarlo nelle narrazioni attraverso i fattori di cambiamento possibili e riscontrabili, affinché autonomamente e responsabilmente il cliente possa beneficiare dell’intervento. La prassi operativa del counseling narrativo prevede il passaggio, nel processo d’aiuto, da una narrazione co-costruita (da cliente e counselor) e improntata sulla soluzione del problema, ad una co-narrazione in cui le soluzioni assumono una funzione centrale nella costruzione dei significati condivisi. Il cliente diviene dunque parte attiva e prioritaria nel direzionare l’intervento di counseling all’interno di una ri-narrazione in cui egli è agente dinamico e promotore del proprio cambiamento, rinarrando se stesso all’interno delle sue potenzialità intrinseche, focalizzandosi sulle soluzioni possibili già presenti nella sua esperienza o ideandone di nuove partendo però sempre dal suo punto di vista: in questo modo il cliente sperimenterà il senso dell’autoefficacia che si trasforma in un’esperienza narrativa-emozionale molto carica e in grado di restituirgli la percezione e la consapevolezza di essere agente attivo nei confronti delle scelte operative richieste dalla realtà di vita.     

Sentendo pronunciare questa parola molte persone, mi guardano e con una certa perplessità mi chiedono: Che cos’è?  Di che si tratta? Come funziona? Perché il Counseling?….
In quali casi è utile?.....ecc. 
Trovo giusto tante perplessità e curiosità su una disciplina ( il counseling)e una figura, (il Counselor) per noi nuova e sconosciuta, ma notissima e utilizzatissima in America (come tutto dall'altra parte, là stanno avanti anni luce da noi).
Il Counseling si basa su una relazione tra due persone, Counselor e Cliente che instaurano un rapporto comunicativo in un clima empatico, in cui vengono favoriti sia l’ascolto attivo che la comprensione.
Il Counselor è un accompagnatore, un facilitatore di crescita personale che ha seguito un corso triennale, ottenendo il diploma rilasciato da una specifica scuola di orientamento(nel mio caso ASPIC) 
Suo compito è quello di aiutare l’altro a trovare la soluzione a un suo disagio transitorio, al fine di valorizzare le sue potenzialità e la sua autostima. Il suo intervento è utile sia nel supportare il conflitto dell’individuo che nel facilitare il dialogo all’interno di un gruppo.
Questo è in sintesi, ma il Counseling è altro e tant'altro ancora.

La preghiera della Gestalt

Io sono io. Tu sei tu.

Io non sono al mondo per soddisfare le tue aspettative.

Tu non sei al mondo per soddisfare le mie aspettative.

 Io faccio la mia cosa.

Tu fai la tua cosa.

Se ci incontreremo sarà bellissimo;

altrimenti non ci sarà stato niente da fare

Vuoi saperne di più?

Gallery Eventi
Eventi

"Libri Meridionali Vetrina dell'Editoria del Sud"Mercoledì 30 luglio 2014presso Santa Scolastica Via O. Pepi 27 S. Maria di Castellabate (SA)"Tra le due Sirene" Chitarra e voce del Maestro Leonardo RussoPresentazione di Marisa Russo ...

Continua »

I Commenti dei lettori

Un in bocca al lupo x tutto, l'ho sempre pensato che eri e sei una persona meravigliosa.in pratica il tuo libro l'ho letto tutto in una notte, tvb ciao anna al prossimo ♥

Leggi le opinioni dei nostri clienti

Newsletter

Per ricevere periodicamente aggiornamenti, notizie ed offerte, iscriviti alla nostra newsletter!

ISCRIVITI
Anna Sallustro
Sede operativa: Piano di Sorrento
P.IVA SLLNNA56A51I208N
Powered by Mosajco CMS
Mosajco